Wednesday 23 April 2014

A ROMA LE FONTANELLE RACCONTANO ROMA


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QUANDO ARRIVI A ROMA

Quando arrivi a Roma i primi abitanti della città che incontri, oltre ai secolari pini, sono le fontanelle.
Fontanelle in ogni angolo della città che, ciascuna a modo suo, ti raccontano Roma.


Roma deve la propria vita anche alle fontane che da sempre sono una grande risorsa.
All’inizio c’era solo il Tevere che bagnava i campi, era una barriera di difesa per gli antichi che qui vivevano ed era anche la “strada” che permetteva a Roma di essere in contatto con il mondo che nel Mediterraneo si affacciava.
Poi vennero gli Acquedotti con il primo della lunga serie, lungo 16 km, costruito 312 anni prima che Cristo nascesse e che venne chiamato Appio.
Ma l’arrivo capillare dell’acqua in ogni angolo della città è stato sempre assicurato dalle fontanelle e fu proprio l’abbondante presenza di acqua che fece ribattezzare Roma come la regina aquarum, la “regina dell’acqua”.


Il “padre” dell’archeologia, Rodolfo Lanciani ne sottolineò l’abbondanza: oltre alle terme, nell’antica Roma erano presenti 212 fontane, alimentate da 11 acquedotti accanto ai quali 247 serbatoi di raccolta garantivano 1 miliardo di litri al giorno di acqua potabile limpida e fresca.



L'ACQUA "VIAGGIAVA"

L’acqua “viaggiava” attraverso la città mediante ponti e viadotti che ancora oggi puoi vedere nel parco degli acquedotti dell’Appia Antica o inglobati all’interno di edifici in pieno centro a due passi da Largo di Torre Argentina. Questi strumenti di ingegneria erano infatti necessari per fare superare all’acqua i dislivelli di una città cresciuta fra i suoi Sette Colli.


Gli acquedotti e le fontanelle ti parlano ancora ed ognuna ha una storia diversa da raccontare in una città come Roma che ne possiede più di qualunqe altra: c’è chi dice che qui ce ne sono 2000, e chi dice di aver contato fino 2500 fontanelle.



I "NASONI"

Ma quello che è certo è che Roma è l’unica ad avere i “nasoni”.

 
un "nasone"
Li volle il primo sindaco, Luigi Pianciani, e questo nome deriva dal tubo ricurvo metallico che dà alle fontanelle l’aspetto di piccoli nani.
Nei caldissimi pomeriggi estivi, infatti, stanno lì sorridenti a guardarti mentre ti catapulti con la tua bottiglietta  vuota alla ricerca di acqua!
Il loro identikit è questo: altezza è 1 metro e 10; il naso è lungo 62 centimetri, pesano 100 chili e sono di ghisa.



MA UNA NUOVA GENERAZIONE DI FONTANELLE

Ma una nuova generazione di fontanelle iniziò a vivere a partire dagli anni ‘20 del XX secolo quando il giovane Pietro Lombardi, appena 31 anni, diplomato in architettura all’Accademia di Belle Arti in Via Ripetta, vinse il concorso nazionale per la fontanella da realizzare a Testaccio.


Lombardi si ispirò al vicino “monte dei cocci” e ideò una fontanella composta da tante anfore l’una sull’altra, che evocava perfino una pagoda indiana.

 
fontana a Piazza dell'Emporio

Ma soprattutto questa fontanella ti racconta dell’epoca in cui nacque: la ricerca di una dimensione lineare e stilizzata nella città che era la Capitale del barocco sovrabbondante e teatrale.


L’idea ebbe successo, e sta ancora là, dove inizia via Marmorata, a Piazza dell’Emporio.



L’anno dopo, su proposta della Sovrintendenza, a Lombardi venne affidata anche la realizzazione di altre 9 fontanelle rionali, nei cui elementi compositivi dovevano essere presenti le caratteristiche del luogo.

Ed è così che queste fontanelle ti offrono una profusione di suggestioni e ti raccontano Roma nelle sue note caratteriali più essenziali e più vere.

La Botte in Via della Cisterna, per ricordare le numerose osterie in zona; la fontana delle Tiare, tra il colonnato di Piazza San Pietro ed il Passetto di Borgo, con le sue tre chiavi papali sormontate da altrettante tiare pontificie; i Libri vicino a dov’era la biblioteca a Via degli Staderari; la fontana della Pigna, posta di fronte alla Basilica di San Marco, vicino al Vittoriano di Piazza Venezia, nella quale due corolle di tulipani sostengono la pigna, che simboleggia il nome stesso del rione; la fontana delle Palle di Cannone, situata in Via di Porta Castello, vicino la fortezza militare di Castel Sant’Angelo; la Fontana del Timone, a ridosso del complesso del San Michele, ad evocare l’antico porto sulle sponde del Tevere, quello di Ripa Grande; e a Via Margutta la fontana delle Arti dove compassi, pennelli e colori simboleggiano i pittori e gli scultori che, da sempre, affollano Roma.

 
Via della Cisterna







 
La fontana delle Tiare













Via di Porta Castello
Via degli Staderari



Fontana del Timone
Via Margutta
Piazza Venezia



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